
Agli inizi del secolo e sulla base delle illustrazioni contenute nell’opera di Bylandt, il Rottweiler assomigliava grosso modo al Boxer: presentava una sagoma analoga, né pesante né leggera, ma un aspetto meno contratto, linee meno eleganti, con orecchie lasciate naturali, in poche parole aveva un’aria abbastanza comune, rustica e, soprattutto, senza quella straordinario potenza che attualmente gli è propria. In 80 anni il Rottweiler ha guadagnato una ventina di chili. Si noterà anche l’incollatura taurina e l’eccezionale larghezza del petto negli esemplari moderni.
Gli allevatori tedeschi sono, infatti, riusciti nell’impresa di conservare la sicurezza, l’esuberanza, il potere dissuasivo, il coraggio incontrollabile e la tenacia senza smettere di impiegarlo per il lavoro, per soddisfare le esigenze dei suoi utilizzatori: eserciti, polizie, addestratori professionisti o sportivi. Così, la sua fama non è dovuta tanto alle misure del corpo o all’aspetto duro e severo, quanto a considerazioni di natura utilitaristica.
Il Rottweiler è stato adottato dalla polizia e dall’esercito tedeschi alle unità antisommossa; è anche il cane più impegnato dalla polizia austriaca; si è fatto ricorso a lui in parecchie prigioni americane; infine, è inserito in un commando paracadutisti in Brasile. Non è, quindi, per nulla un cane poco serio.
D’altro canto, può essere utilizzato come cane da valanga o cane da catastrofe, può praticare tutto le discipline sportive ed è assai apprezzato come cane d’intervento o per la sorveglianza di magazzini e locali. E’ stata sottoposta a verifica persino la sua attitudine a trovare i tartufi ottenendo eccellenti risultati.